Cinema
- Fortapàsc, regia di Marco Risi (2009)
- Mine vaganti, regia di Ferzan Ozpetek (2010)
- The Tourist, regia di Florian Henckel von Donnersmarck (2010)
- Manuale d'amore 3, regia di Giovanni Veronesi (2011)
- Maternity Blues regia di Fabrizio Cattani (2011)
Televisione
- Deserto di fuoco, regia di Enzo G. Castellari - Miniserie TV (1997)
- Da cosa nasce cosa, regia di Andrea Manni - Film TV (1998)
- Il bello delle donne 2 (6 episodi, 2002-2003)
- San Pietro, regia di Giulio Base - Film TV (2005)
- Giovanni Paolo II, regia di John Kent Harrison - Film TV (2005)
- Orgoglio (39 episodi, 2004-2006)
- I figli strappati (2 episodi, 2006)
- Eravamo solo mille, regia di Stefano Reali - Film TV (2007)
- L'ultimo padrino, regia di Marco Risi - Film TV (2008)
- Crimini bianchi (12 episodi, 2008-2009)
- Tutta la verità, regia di Cinzia TH Torrini - Film TV (2009)
- Dove la trovi una come me?, regia di Giorgio Capitani - Film TV (2011)
- 6 passi nel giallo - Gemelle, regia di Roy Bava (2012)
- Sposami, regia di Umberto Marino - Serie TV (2012)
- Purché finisca bene, episodio “Una coppia modello” (2015)
- I misteri di Laura, regia di Alberto Ferrari - Serie TV (2015)
- Come fai sbagli, regia di Tiziana Aristarco e Riccardo Donna (2016)
- I Medici (Nel nome della famiglia) - Serie TV (2019)
- Cuori - regia di Riccardo Donna - Serie TV (2021)
Sono attore teatrale e da sempre grande ammiratore di Daniele che riesce a stupirmi ogni volta di più, con le sue camaleontiche interpretazioni.
RispondiEliminaMi meraviglio molto che il cinema non l'abbia sfruttato adeguatamente, ma questo è un settore che non conosco e mi piace viverlo solo da spettatore. Ho potuto apprezzare la sua interpratazione in "Mine vaganti"di Ferzan Ozpetek, in un ruolo tutt'altro che facile, costruito con una munuzia di particolari davvero sorprendente. Poi l'ho seguito in "San Pietro" di Giulio Base e "L'ultimo padrino" di Marco Risi, altri personaggi magistralmente interpretati, ma recentemente ho potuto ammirarlo a teatro ne "Il fu Mattia Pascal" di Pirandello, con una regia superlaativa di Guglielmo Ferro. Nella commedia, il personaggio è stato reso in modo veramente "pirandelliano", il che non era davvero scontato.E ancora una volta mi sono trovato davanti ad un Daniele Pecci all'altezza della situazione, con modalità e tempi del tutto teatrali. L'emozione in sala era davvero palpabile. Fare teatro non è come fare cinema ma molti attori questo non lo sanno, usano degli staandard recitativi adatti al piccolo e grande schermo come pure alle tavole del palcoscenico. Daniele, professionalmente mi ricorda un po' Giancarlo Giannini, nato in teatro, ma poi catturato dal cinema. Giancarlo tuttavia ama il teatro in modo particolare, come pure Daniele, ma nel suo caso mi augurerei la grande occasione per un film di qualità che lo vedesse interprete principale, ma questo solo per fargli avere una popolarità mondiale. In Italia lui è molto conosciuto e apprezzato ma ritengo che i gioielli pregiati debbano essere visti da tutto il mondo. Infine credo che Daniele abbia una meticolosità simile a quella del grandissimo Gianmaria Volonté che, tra l'altro, per ogni suo personaggio scriveva annotazioni su un quardenetto che portava con sé ad ogni ciack.